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al testo di Adielle
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Andarsene così col ruggito delle bombe anche poco immaginati. Lo spazio mi pervade le distanze di appartenere a un altro luogo. In silenzio mi difende e mi sovrasta questo tempo ritrovato e mi sembra poco ne rimanga come al solito. Sciogliersi nel vento attraversare varchi dimensionali essere attraverso e in nessun luogo come altari, devoti all'Universo delle cose non meglio identificate. Essere astratti per circonvenzione d'incapaci inabili all'atto pratico a prendersi sul serio votati al crimine di non avere successo mai adulti, per partito preso consapevoli di andare avanti per inerzia rammolliti da una vita distesa. In tutto questo l'Apocalisse del giorno dopo come ospiti di guerra. La nevrosi che mi governa da un lato -fossi al fronte- vorrebbe te ultima dea, a furor di popolo. Non importa se in sogno o dietro l'angolo. Dall'altro un buon motivo per non morire dissanguati sospesi, in memoria di un bacio mai dato. |
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